C'è poco da ridere, Tezuka era un razzista!!!





Oggi, in un articolo di Pier Luigi Battista sul Corriere, si trova un commento sugli incresciosi fatti di questi giorni. Vi suggerisco di andare a recuperare il suo pezzo per farvi un idea sulla nuova deriva moralizzatrice che va montando in questi giorni.

A questo giudizio vi aggiungo un mio piccolo pensiero: 
ormai da tempo i fumetti di Osamu Tezuka (mitologico genio e "dio" dei manga giapponesi) hanno posta sul retro di copertina una dichiarazione che chiede di contestualizzare il contenuto dei volumi perché possono contenere immagini che oggi potrebbero essere giudicate offensive per etnie o credo religiosi.
Tezuka, quindi, come Dante, Shakespeare, Churchill.
C'è chi non vuole che si ricordi che tutti questi grandi uomini erano prima di tutto carne e sangue, nati e vissuti maturando una passione per la vita e per l'uomo. Sempre più spesso si vede mettere al bando testi pericolosi al pari di Pinocchio, Il mago di Oz, Cappuccetto Rosso. Il loro peccato è offendere qualcuno. Soprattutto quelle fasce della popolazione di questo vecchio mondo che di volta in volta devono essere protette. A volte le donne, a volte i bambini, altre i gay, gli afro, gli omosessuali, gli immigrati, gli animali, le piante, il pianeta. Sì, anche la povera Terra va protetta da noi.



I fautori delle neolingue - caro Orwell, tu avevi visto bene - sono sempre al lavoro a pensare al nostro bene contro le icone malevole di ieri.
Ma ora posso andare a guardarmi un bel western con John Wayne?


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