L'occhio all'opposto del mondo


Hayao Miazaky, Satoshi Kon, Katsuhiro Otomo e Mamoru Oshii sono nomi sconosciuti al vasto pubblico italiano ma in patria vengono acclamati quali pilastri della cinematografia nipponica. Il cartone animato in questo paese è ormai da tempo bollato come una produzione dedicata esclusivamente ad un pubblico infantile, anche se ultimamente una nutrita schiera di produzioni in graphic computer hanno attratto l'attenzione delle generazioni “goldrake”, trentenni e quarantenni cresciuti durante l'invasione gialla delle nostre reti televisive nazionali e regionali.
In realtà anche il mezzo animato è ormai da molto tempo utilizzato per una ricerca squisitamente artistica e sperimentale. In questo campo il Giappone è campione assoluto grazie a quei autori che hanno saputo proporre al grande pubblico storie audaci, adulte, capaci di mettere in campo questioni complesse e profonde.
Con questa serie di proiezioni la scuola ha voluto dare la possibilità di incontrare alcune delle rare gemme artistiche che sono riuscite ad approdare su alcuni circuiti distributivi del bel paese e discutere insieme al moderatore i problemi, le inquietudini, le speranze e le opinioni da esse trasmesse.

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